Leadership e intelligenza emotiva: una chiave per diventare un leader ispiratore!

Che cosa o chi vi ispira? Ci avete mai pensato?

La crescente complessità degli ultimi anni e l’accelerazione globale sono fonte di instabilità, isolamento e paura. Per affrontare tutto ciò, alcune persone si chiudono in se stesse aumentando il senso di isolamento, altre provano a trovare conforto all’interno di un gruppo (team/squadra, associazione, gruppo musicale, ecc.), cercando punti di riferimento e ispirazione.

Lo stesso vale per le aziende e le organizzazioni. Passate in rassegna i diversi superiori, capi, dirigenti o leader che avete incontrato (uomini o donne) e pensate a quelli che vi hanno segnato positivamente. Provate a chiedervi quali sono le loro caratteristiche.
Vi renderete presto conto che queste persone sono state una fonte di ispirazione con il loro esempio, i valori, il coraggio e la volontà. Non erano perfette, naturalmente, sono esseri umani, ma avevano principi forti e una linea chiara. E inoltre, molto probabilmente, avevano una forte intelligenza emotiva.

Guardando alcune statistiche che mettono in relazione le dimensioni «orientamento performance» e «orientamento emozione», i leader con padronanza e punteggi elevati in entrambe le dimensioni hanno successo e sono considerati dei «leader ispiratori».
Questi leader hanno quella che viene chiamata un’intelligenza emotiva elevata. L’intelligenza emotiva è al centro delle 9 dimensioni di un buon leader (vedi il video di 8’ www.lp3leadership.com) ed è parte integrante dell’autoriflessione.

Un buon Leader, infatti, si conosce (forze/Potenziale), padroneggia il suo impatto (Potere) ed è così in grado di fornire la Performance desiderata (LP3).

Al World Economic Forum (WEF) 2020, l’intelligenza emotiva è entrata nella top 10 delle competenze chiave necessarie per gestire il nostro futuro. Si trova alla posizione 6, prima della capacità di prendere decisioni (7).

Cos’è dunque questa intelligenza emotiva?

L’intelligenza emotiva (EI) è un concetto proposto nel 1990 dagli psicologi Peter Salovey e John Mayer e si riferisce alla capacità di riconoscere, comprendere e gestire le emozioni in se stessi e nelle relazioni con gli altri.
Daniel Goleman, psicologo e giornalista scientifico, ha diffuso questo concetto nel 1995.

Il modello di Goleman sviluppa quattro concetti principali

  1. Il primo, la consapevolezza di sé (percezione di sé), è la capacità di comprendere le proprie emozioni, di riconoscerne l’influenza e di usarle per guidare le nostre decisioni.
  2. Il secondo concetto, la padronanza di sé (autocontrollo), consiste nel controllare le proprie emozioni e i propri impulsi e nell’adattarsi all’evolversi della situazione.
  3. Il terzo concetto, quello della consapevolezza sociale (empatia), riguarda la capacità di riconoscere e comprendere le emozioni degli altri e di reagire in merito.
  4. Infine, la gestione delle relazioni (influenza), che è il quarto concetto, corrisponde alla capacità di ispirare e influenzare gli altri, promuovendone lo sviluppo e gestendo i conflitti.

Questo quadro di intelligenza emotiva è stato adattato ai contesti aziendali e organizzativi. Nel contesto organizzativo, sotto ogni componente ci sono delle sottocompetenze e abilità, che contribuiscono a potenziare l’intelligenza emotiva e la riuscita.

Conoscenza di sé:

  • Consapevolezza emotiva: riconoscere le proprie emozioni e i relativi effetti
  • Autovalutazione: conoscere le proprie forze e i propri limiti
  • Fiducia in se stessi: fiducia nel proprio valore e nelle proprie capacità

Autocontrollo:

  • Padronanza di sé: gestione delle emozioni e degli impulsi distruttivi
  • Fidatezza: mantenimento di standard di onestà e integrità
  • Coscienziosità: assumersi la responsabilità delle proprie prestazioni personali
  • Adattabilità: flessibilità nella gestione del cambiamento
  • Innovazione: sentirsi a proprio agio ed essere aperti a nuove idee e informazioni

Motivazione personale:

  • Motivazione per il successo: sforzarsi per il miglioramento o il raggiungimento di standard di eccellenza
  • Impegno: adeguarsi agli obiettivi del gruppo o dell’organizzazione
  • Iniziativa: prontezza nel cogliere le occasioni che si presentano
  • Ottimismo: persistenza nel perseguire gli obiettivi nonostante ostacoli e insuccessi

Empatia/sensibilizzazione sociale:

  • Empatia: percepire i sentimenti e le prospettive degli altri e interessarsi attivamente alle loro preoccupazioni
  • Orientamento al servizio: anticipare, riconoscere e rispondere alle esigenze dei clienti
  • Sviluppo degli altri: percepire ciò di cui gli altri hanno bisogno per svilupparsi e rinforzare le loro capacità
  • Sfruttare la diversità: saper coltivare le opportunità offerte da persone di diverso tipo
  • Consapevolezza politica: individuare le correnti emotive e i rapporti di potere di un gruppo

Competenze sociali

  • Influenza: impiego di tattiche persuasive efficaci
  • Comunicazione: inviare messaggi chiari e convincenti
  • Catalisi di cambiamento: avviare o gestire il cambiamento
  • Gestione dei conflitti: negoziare e risolvere situazioni di disaccordo
  • Creazione di legami: intrattenere relazioni utili
  • Collaborazione e cooperazione: lavorare con gli altri per raggiungere obiettivi comuni (vedi l’intelligenza emotiva sul posto di lavoro).
  • Spirito di squadra: fare gruppo

Se avete già una certa familiarità con i tre approcci LP3 Leader – Team – Partner, avrete stabilito il collegamento tra queste competenze e quelle suddivise nei 3 approcci. Effettivamente, se chiediamo alle collaboratrici e ai collaboratori cosa si aspettano da un buon superiore, da un buon team o da un buon partner, come risposta citeranno la maggior parte degli elementi sopra menzionati. Basta il buon senso!

La difficoltà risiede nell’esserne consapevoli, nel rendersene conto e, soprattutto, nell’agire con coerenza.

Come aiuto, molti dei miei articoli precedenti forniscono spunti complementari o approfondimenti con strumenti concreti per padroneggiare queste competenze.

Vi auguro di aprire il vostro cuore. L’intelligenza emotiva è ciò che ci distingue dalle macchine, dai computer ed è anche ciò che ci rende unici e insostituibili!

Siate dunque leader ispiratori e positivi.

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